IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225; Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 gennaio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 23 del 28 gennaio 2002, con il quale lo stato di emergenza per la crisi di approvvigionamento idro-potabile nel territorio delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani e' stato prorogato fino al 31 dicembre 2002, con contestuale nomina del presidente della regione siciliana - commissario delegato; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 16 maggio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 120 del 24 maggio 2002, con il quale e' stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla crisi di approvvigionamento idro-potabile nei territori delle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa fino al 31 dicembre 2002; Vista l'ordinanza del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile n. 3189 del 22 marzo 2002, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 80 del 5 aprile 2002, recante "Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza idrica nei territori delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani"; Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3224 del 28 giugno 2002, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 168 del 19 luglio 2002, recante "Disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza idrica nelle province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa e per il superamento della situazione di crisi socio-economico-sanitaria nel settore zootecnico in conseguenza dell'emergenza idrica che interessa l'intero territorio della regione Siciliana"; Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3234 del 26 luglio 2002, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 183 del 6 agosto 2002, recante "Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare l'emergenza idrica nella provincia di Palermo"; Ritenuto di dover disporre, nell'ambito del complesso delle opere di approvvigionamento idro-potabile in corso di realizzazione, l'attuazione di taluni interventi urgenti integrativi e funzionali volti a fronteggiare adeguatamente l'emergenza idrica nel territorio siciliano; Ritenuto di prevedere la realizzazione, in termini di somma urgenza, delle opere di convogliamento delle acque grezze dall'adduttore ovest dell'invaso di Rosamarina-Casteldaccia al potabilizzatore di Risalaimi, al fine di conseguire, in particolare, l'obiettivo del superamento della situazione di emergenza idrica nella citta' di Palermo; Sentito il prefetto di Palermo; Vista la nota della regione Siciliana del 31 ottobre 2002, protocollo n. 7691; Acquisita l'intesa della regione Siciliana; Su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Dispone: Art. 1. 1. Ferma restando l'azione di coordinamento generale da parte del presidente della regione siciliana nell'ambito territoriale di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2002, il prefetto di Palermo e' nominato commissario delegato per l'attuazione delle opere di convogliamento delle acque grezze dall'adduttore ovest dell'invaso di Rosamarina-Casteldaccia al potabilizzatore di Risalaimi per il successivo trasferimento a Palermo tramite il sistema di condotte esistenti. 2. Il commissario delegato, per le finalita' di cui al comma 1, dispone per il compimento urgente di tutte le attivita' necessarie per consentire la riuscita degli interventi, ivi compresa l'individuazione delle aree destinate ai movimenti di terra necessari per la posa e la sistemazione delle condotte. 3. In relazione alla somma urgenza inerente alle opere di cui al comma 1, il prefetto di Palermo - commissario delegato provvede all'affidamento delle opere, nonche' alla relativa realizzazione, anche a trattativa privata, in deroga alle vigenti norme in materia di procedimenti concorsuali e specificamente avvalendosi delle medesime deroghe e procedure di cui all'art. 11 dell'ordinanza n. 3189 del 22 marzo 2002, nell'art. 7 dell'ordinanza n. 3224 del 28 giugno 2002 e nell'art. 5 dell'ordinanza n. 3199 del 24 aprile 2002, nonche' di quelle di cui all'art. 4 della presente ordinanza; parimenti provvede per l'eventuale affidamento di forniture e servizi, nonche' per le eventuali acquisizioni che dovessero essere ritenute necessarie per la realizzazione delle suddette opere. 4. Il prefetto di Palermo - commissario delegato opera anche prescindendo dalle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale, in materia paesaggistica, architettonica, archeologica, urbanistica e di tutela dei beni culturali ed ambientali, da quelle in materia idraulica e idrogeologica, prevedendo, altresi', ove ritenuto necessario, la corresponsione, anche in corso d'opera, di premi di incentivazione per accelerare l'esecuzione dei lavori. 5. Il prefetto di Palermo - commissario delegato, per l'attuazione dei propri compiti, puo' costituire, ove ritenuto necessario, un comitato tecnico amministrativo secondo quanto previsto dall'art. 3, commi 1, 2 e 3, dell'ordinanza del Ministro dell'interno delegato al coordinamento della protezione civile n. 3169 del 21 dicembre 2001, altresi' provvedendo al relativo coordinamento.